venerdì 22 gennaio 2010

A proposito di verità e sue degenerazioni


Riporto qui di seguito una lettera scritta dal Sig. Cristiano Chiusso ad Umberto Galimberti ed ospitata nella rivista "la Repubblica delle Donne", 16/01/2010.
Rappresenta, a mio avviso, una riflessione semplice ma efficace sulla degenerazione del concetto di verità operata da gente furba ed alimentata dall'ignoranza piuttosto che dalla cattiveria, piuttosto che da patologie psichiche di tanti altri.
Mi sembra decisamente ovvio, per chi conosce le mie idee, l'associazione che si può compiere tra la gente che alimenta questo cancro e le corrispondenti idee politiche.


Che cos'è la verità?

Risponde Umberto Galimberti.

Scrive Nietzsche in un suo frammento del 1887: "Volontà di verità è una parola
che sta per volontà di potenza".

-Alcuni dati indicano come circa l'80 % degli italiani, come unica fonte di informazioni sul mondo, non abbia che la televisione.
L'uomo pericoloso è l'uomo che ha letto un solo libro, diceva un vecchio adagio.
Figuramoci se non ne ha letto nessuno.
Un curioso episodio capitatomi in una tabaccheria del centro di Venezia, città antileghista e antifascista- ancora per quanto?- è più rivelatore che tanti studi sociologici su questa povera patria.
Una signora avanti con gli anni stava giocando il lotto ed io ero dietro di lei, in attesa del mio turno. Con il proprietario parlavano di un argomento a caso
dell' Italia televisiva: il presidente del Consiglio.
Dai loro dicsorsi evincevo che l'attuale presidente del Consiglio è un uomo del fare, a differenza di altri suoi predecessori che evidentemente avevano fatto poco.
Lo ammetto, non sono riuscito a rimanere distaccato e mi sono tradito con una smorfia dubitativa.
La signora si è rivolta a me, dispiancendosi che mi fosse toccato sentire la verità.
La verità? Addirittura la verità?
Ho provato timidamente a ribattere come la sua, più che la verità, fosse un'interpretazione della verità.
Ma la signora, già infastidita dalla mia smorfia precedente e ora sicura della mia INFEDELTA', ha replicato, per sostenere la sua tesi, che il presidente del Consiglio gode del 70 % dei consensi in Italia!
Che illuminazione mi ha dato, suo malgrado, la gentile signora.
La verità è il consenso.
La veirtà non è l'aderenza ai fatti, visto che Nietzsche ci ricorda che non esistono fatti, ma solamente le loro infinite intepretazioni.
La verità è l'adesione della maggioranza.
Se dico che 2+2 non fa 4, bensì 22 e tutti acconsentono, ho detto la verità.
Sorridendo, ho risposto alla gentile signora che, se la verità sta nel consenso, allora Hitler aveva oltre il 90% di consensi.
Evientemente ho esagerato: la signora se n'è andata via dicendomi dietro di tutto,
frasi che per rispetto alla sua età non oso riportare.
La verità è quando abbiamo un unico libro a disposizione per raccontarla:
Bibbia o Corano che sia, è lo stesso.
Se lo facciamo diventare un libro sacro, è la verità.
Mentre tutto il resto non sarà vero.
La verità è quando abbiamo la televisione come unica fonte di notizie, di informazioni, di intrattenimento, di compagnia.
La sinistra o quel che ne è rimasto, ha commesso l'errore più grande: quello di lasciare l'egemonia culturale al presidente del Consiglio, pensando che la cultura si facesse ancora nei libri, nei giornali, nei teatri e nei cinema. Ecco un'altra verità.

Cristiano Chiusso.

cristiano.chiusso@libero.it

2 commenti:

  1. ovviamente anche questa è una interpretazione della verità e non la verità in quanto tale...
    il problema è che se si vuole giocare con le parole come fa questo Cristiano alla fine si finisce nel relativismo.
    il discorso di Cristiano ne è un esempio lampante. e qui non si tratta di interpretare, c'è scritto nel post.
    nunziocrociato

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  2. Non c'è nessun gioco di parole: quello che ha detto il Sig. Cristiano è incontrovertibile.
    Nessuna possibilità di sfuggire ad una semplice constatazione.

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