Alla metà degli anni novanta il Mgk (Consiglio per la sicurezza nazionale) dichiarò che «l'alto tasso di natività tra la popolazione kurda» rappresentava un «pericolo per la sicurezza della Turchia». Per contrastare questo «crescente pericolo» il Mgk istituì un pacchetto di misure di «controllo delle nascite». La sterilizzazione era una di queste misure. Attraverso l'iniezione di un cocktail di ormoni centinaia di donne kurde (a loro insaputa) vennero rese sterili.
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