mercoledì 12 dicembre 2007

3 film, 3 epoche, 3 americhe




3 film, 3 epoche, 3 americhe. 3 film che ho visto di recente e che mi suscitano alcune riflessioni. Mi riferisco a "La vita è meravigliosa" (1946), "Across the Universe" (2007) ambientato negli anni '60 e American Beauty (1999).
Partiamo dal primo: bianco e nero, capolavoro di Frank Capra, un bambino buono, altruista, figlio di genitori con le stesse virtù, diventando uomo e continuando lo stesso lavoro del padre (non guarda solo al suo portafoglio ma a quello delle famiglie della sua cittadina), sperimenta i travagli di chi vorrebbe realizzare i sogni della realizzazione personale ma sente la necessità di vivere come uomo giusto, attento al suo prossimo.
Il finale del film mette in evidenza il valore e la bellezza dello spendersi per gli altri e l'amore - fino alla fine non del tutto corrisposto - granitico, quasi eroico di una donna per l'uomo che amava fin da bambina. In molti lo definoscono un film buonista, altri (l'FBI di quegli anni) addirittura vi vedono sprazzi di propaganda comunista (!!!), io lo vedo come un film commovente e ricco di ideali.
Il secondo: stessa carica di emozioni ma decisamente diverse, racconta una storia d'amore, un'epoca, quella degli anni'60, un paese, gli stati Uniti, la meta dove realizzare i propri sogni.
Quali gli ideali dei giovani? Uscire dagli schemi, dal perbenismo, vivere di emozioni e combattere contro i mostri come quello della guerra in Vietnam. Le canzoni dei Beatles fanno da sceneggiatura e si nota come il gruppo, oltre che d'amore, si pronunciasse anche su temi politici, additando le ideologie rivoluzionarie di stampo comunista, viste come una degenerazione.
L'America rimane sempre un paese dei sogni ma la rottura con i vecchi schemi, se da un lato apre una breccia ad istanze di rinnovamento, dall'altro porta ad un progressivo disordine morale.
Il terzo film mette in luce la crisi del sogno americano: il crollo psicologico di una uomo, di una famiglia non son altro che i riflessi di una degenerazione endemica in cui il paese da qualke anno si trova. Un paese in cui manca il senso di tutto, dove la guerra impazza a partire dalle mura domestiche, dove l'indifferenza regna sovrana, la solitudine crea rabbia e tristezza...Da quell'anno in poi non si contano più i film che denunciano la crisi statunitense. Ciò che rimane al cinema è demenziale, oppure fantascientifico, oppure horror, o con mega effetti speciali, o trite e ritrite commedie. Certo sulla quantità qualcosa di buono lo si trova ancora ma il problema ... è più profondo.

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