venerdì 25 dicembre 2009

No, ma va tutto bene!

Ci sono molte persone che di fronte alle denunce, al clima di preoccupazione di parte della popolazione risponde con tono indignato e scocciato: "i soliti pessimisti, i soliti lamentoni, i soliti comunisti" e altre amenità di questo genere.
Un ragazzi, di 31 anni, geometra, come me, entra in prigione per possesso di una modica quantità di droga leggera e dopo qualche giorno muore. Nel frattempo i genitori lo vedono solo una volta, già con la faccia tumefatta dalle violenze. Poi, gelida come se arrivasse da un capò di un campo di sterminio, arriva la notizia della sua morte.
I primi commenti, dei politici, dicono che la colpa è la droga oppure una caduta dalle scale.
Non c'è un minimo di interesse alla verità, solo le giustificazioni più infami.
In Italia, se sei nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, per una colpe che molti dei politici tutt'oggi commettono senza alcuna preoccupazione, e non solo politici ma anche di militari, tanto ligi alle leggi (ho fatto il militare ed ho seguito di persona il caso di un sergente trovato a fumare marjiuana con amici: non gli è successo NULLA, nonostante il codice militare sia 100 volte più severo di quello civile), puoi morire ucciso da rappresentanti delle istituzioni senza sollevare nessun caso, come è avvenuto per Aldo Bianzino.
Mi rivolgo a tutte quelle persone che di fronte a questi gravissimi casi rispondono con un "sono cavoli suoi", o non gli interessa niente, oppure credono alle menzogne del potere, oppure appoggiano il potere anche quando questo è contro i diritti umani. Mi rivolgo a loro e dico: "vi auguro che vi capiti una sciagura di questo genere, me lo auguro con tutto il cuore". Solo così ci sarà la possibilità che il vostro cuore cambi e l'umanità faccia dei passi in avanti sulla via del progresso.


Omicidio di Federico Aldrovandi da parte di 4 agenti della polizia di Ferrara (condanna? no problem, c'è l'indulto): http://it.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Federico_Aldrovandi

Marcello Lonzi, ucciso in carcere http://iltirreno.gelocal.it/dettaglio/articolo/1766847

Resistenza a pubblico ufficiale? No, probelm, ti torturiamo, ti uccidiamo e poi facciamo finta che ti sei suicidato (Manuel Eliantonio)http://piemonte.indymedia.org/article/2752?region=piemonte&type=reimbucatodaaltrimedia&media_type=TEXT&comment_limit=0&condense_comments=false

Negli anni '70 Francesco Mastrogiovanni era contro i fascisti. Nel 2009 la polizia lo prende, lo porta in carcere e lo uccide. I media ignorano la notizia:http://www.jacopofo.com/mastrogiovanni_morto_ospedale_psichiatrico_salerno_legato_letto_contenzione

La colpa di Riccardo Rasman? Era schizofrenico: ucciso di botte da 4 agenti della polizia. La giustizia italiana: 6 mesi di carcere per gli agenti (zero con l'indulto): http://www.youtube.com/watch?v=1B8bSwgZCA0

Dedicato a chi ha la massima stima delle istituzioni (zero dubbi)

Dal Blog di Beppe Grillo

La lettera del padre di Aldo Bianzino morto in carcere è una riflessione sullo Stato. Cos'è lo Stato? Cosa significa "Stato" per ognuno di noi, nella nostra vita quotidiana? Io me lo sento addosso ormai come un vecchio cappotto, un impermeabile liso con le tasche bucate. Un concetto astratto, libresco, lontano. Un marchingegno di cui si sono perse le istruzioni d'uso. La parola "Stato" è una coperta sempre più corta che lascia scoperti i peggiori istinti del Paese.

"Gentilissimo Beppe Grillo,
Il caso recente di Stefano Cucchi e, quello ancor più recente, di Giuseppe Saladino a Parma (Il Manifesto dell'11 novembre), hanno richiamato l'attenzione sui casi di Marcello Lanzi e di mio figlio Aldo Bianzino, anch'essi morti in carcere in circostanze tutte da chiarire (chissà quando e soprattutto se). Ora, volendo esaminare il caso di Aldo, bisogna precisare alcune cose.
Il P.M. dott. Giuseppe Petrazzini, che aveva fatto arrestare Aldo e la sua compagna la sera del venerdì 12 ottobre 2007, è lo stesso magistrato che ha in carico le indagini sul suo successivo decesso avvenuto nella notte tra il 13 e il 14, Aldo era stato messo in cella di isolamento nel carcere "Capanne" di Perugia. Era stato visto da un medico, chel'aveva riscontrato sano e da un avvocato d'ufficio, col quale aveva parlato verso le 17 di sabato. Non sono disponibili registrazioni di telecamere su ciò che è avvenuto successivamente, né, dopo il decesso, la cella risulta sia stata isolata e sigillata, né che siano stati chiamati per un intervento i reparti speciali di indagine dei Carabinieri. A detta degli altri detenuti del reparto, durante la notte Aldo aveva suonato più volte il campanello d'allarme ed aveva invocato l'assistenza di un medico, sentendosi anche, pare, mandare al diavolo dall'assistente del corridoio, la guardia carceraria Gian Luca Cantore, attualmente indagato. Fatto sta che verso le 8 del mattino di domenica le due dottoresse di turno, arrivate a svolgere il loro turno di servizio, trovarono il corpo di Aldo, con indosso solo un indumento intimo (e siamo a metà ottobre, non ad agosto). I suoi vestiti si trovavano nella cella, accuratamente ripiegati (cosa che Aldo, in 44 anni, non aveva fatto mai). Le due dottoresse provarono di tutto per rianimarlo, ma alla fine dovettero desistere: Aldo era morto. L'autopsia, svoltasi il giorno dopo, diede risultati controversi: si parlò prima di due vertebre poi di due costole, rotte, poi tutto fu negato. Di certo ci fu un'emorragia celebrale e un'altra di 200 ml. al fegato. Segni esterni di percosse o violenze, nessuno (i professionisti sanno come si fa C.I.A. insegna). Ora, l'emorragia cerebrale è stata imputata ad un aneurisma, quella epatica ad un maldestro tentativo di respirazione artificiale, che le due dottoresse respingono nel modo più assoluto (e ci mancherebbe, si tratta di medici, mica di personale non qualificato), ma nessun altro ha affermato d'aver fatto tentativi in tal senso. Ora, può accadere quando si è nelle mani delle "forze dell'ordine", lo abbiamo purtroppo visto in molti casi, basterebbe pensare al G8 di Genova, e magari al colloquio recentemente intercettato nel carcere di Teramo (i detenuti non si massacrano in reparto, ma sotto!). L'emorragia cerebrale potrebbe benissimo essere stata la conseguenza di uno stress per colpi ricevuti in altre parti del corpo, immaginatevi l'angoscia e il terrore di una persona in quelle condizioni. In ogni caso credo proprio di poter dire in tutta coscienza che Aldo è stato assassinato in un ambiente violento e omertoso, del quale non si riesce neppure a sapere i nomi del personale presente quella notte nel carcere. Quanto al dott. Petrazzini, mi sembra che dignità gli imporrebbe di passare ad altri il suo incarico, date le omissioni, invece di insistere come sta facendo, per ottenere l'archiviazione del caso.
Ma i veri assassini sono coloro che hanno voluto ed ottenuto una legge sulle "droghe" come l'attuale, persone che nella loro profonda ignoranza, considerano in modo globale, senza distinzioni. Una legge fascista e clericale, da Stato etico e peggio, da Stato che manda in galera (con le conseguenze che si sono viste) il poveraccio che coltiva per uso personale qualche pianta di cannabis, mentre, se la droga (quella pesante, cocaina o altre sostanze) circola nei festini dei potenti, non succede nulla. Vorrei dire comunque che un Paese che considera delitto la detenzione e l'uso di droghe, magari solo marijuana, o l'essere "clandestino", pur non avendo colpe e quasi sempre per sfuggire a condizioni di vita impossibili, uno Stato che avendo preso in custodia delle persone, è responsabile a tutti gli effetti delle loro vite e della loro salute, uno Stato che non riconosce come reato gravissimo la tortura, uno Stato che difende i forti e i potenti e non i deboli, è uno Stato che non può ritenersi civile e non può chiedere ai suoi cittadini (o sudditi?) di amare la propria patria." In fede Giuseppe Bianzino, Vercelli, 16 novembre 2009




giovedì 24 dicembre 2009

Buon Natale a tutti!

L’umiltà

“Se mi chiedete che cosa vi è di più essenziale

nella religione e nella disciplina di Gesù Cristo, vi risponderò:

la prima cosa è l’umiltà, la seconda, l’umiltà, e la terza, l’umiltà”

(S. Agostino)

domenica 20 dicembre 2009

Nessuno tocchi il soldato Travaglio!

dal blog di Beppe Grillo

Nessuno tocchi il soldato Travaglio
(2:19)
soldatotravaglio.jpg


Marco Travaglio è un giornalista, sembra poco, invece, in Italia, è molto, moltissimo. Un giornalista libero che non vive dei contributi dello Stato, delle tasse di operai e impiegati. Come ad esempio fanno i mantenuti Ferrara del Foglio, Polito del Riformista e Belpietro di Libero. Travaglio è esile, non ha la scorta, scrive di fatti documentati. Se un centesimo degli scritti dei suoi libri fosse falso sarebbe in carcere da un decennio. Per poter continuare a scrivere ha dovuto fare un suo giornale, Il Fatto Quotidiano, che non è, come tutto il resto della stampa, a carico dei cittadini. Le grandi testate non lo hanno voluto. Fa il suo mestiere, informa. E questo in Italia non è tollerato.
Nel 2006 Anna Politkovskaja fu assassinata a Mosca. In Russia ai giornalisti liberi si spara. La Politkovskaja disse: "Certe volte, le persone pagano con la vita il fatto di dire ad alta voce ciò che pensano". Lei era diventata un bersaglio e pagò. Travaglio è oggi, a sua volta, un bersaglio di regime. Bruno Vespa ha intitolato Porta a Porta: "Di chi è la colpa?" puntando il dito su Travaglio di cui ha fatto vedere spezzoni inquietanti dell'ultimo Passaparola tratto da questo blog. E' Travaglio che ha armato moralmente lo psicolabile con il modellino del duomo di Milano? (... esaurito da giorni in tutta Milano, ci sono forse migliaia di psicolabili in giro che vogliono ripetere l'insano gesto?). Paolo Liguori, memore dei bei tempi di Lotta Continua, ha esternato: "Nelle parole di Travaglio non c'è un barlume di pietà né di amore. Queste parole possono istigare alla violenza". Nel programma "Pomeriggio 5" in onda su Canale 5, lo psichiatra Alessandro Meluzzi ha un lapsus: "Ci sono lanciatori di pietre. Come si chiama questo personaggio? Tartaglia, Travaglio. Sì, Tartaglia."
Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Partito dell'Amore ha detto alla Camera: "A condurre questa campagna (di odio nei confronti di Berlusconi, ndr) è un network composto da un gruppo editoriale Repubblica-espresso, quel mattinale delle procure che è Il Fatto, da una trasmissione condotta da Santoro e da un terrorista mediatico di nome Travaglio". La tessera P2 2232 Cicchitto ha poi invitato i deputati del Partito dell'Amore a non assistere all'intervento di Di Pietro. La scena dei deputati del Pdl. "nominati" (e non eletti dai cittadini) dal piduista Berlusconi, in fila indiana dietro al piduista Cicchitto per uscire dal Parlamento, come scolaretti dietro al Gran Maestro, rimarrà nella Storia della Repubblica. Mai così in basso.
La P2 regna e informa. Ha scelto un bersaglio: Travaglio, che non può distruggere con la diffamazione o comprare, ma solo abbattere. Dietro Travaglio c'è però la Rete, ci sono milioni di italiani. Se dovesse succedergli qualcosa, anche se dovesse colpirlo un fulmine dal cielo, qualcuno dovrà renderne conto. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

Di Pietro spiega i problemi attuali della politica


Io confesso - di Marco travaglio - FATE GIRARE!


Ebbene sì, han ragione Cicchitto, Capezzone e Sallusti, con rispetto parlando.
Inutile negare l’evidenza, non ci resta che confessare: i mandanti morali del nuovo caso Moro siamo noi di Annozero e del Fatto, in combutta con la Repubblica e le procure rosse. Come
dice Pigi Battista sul Corriere, abbiamo creato “un clima avvelenato”, di “odio politico”, roba da “guerra civile”. Le turbe psichiche che da dieci anni affliggono l’attentatore non devono ingannare: erano dieci
anni che il nostro uomo, da noi selezionato con la massima cura (da notare le iniziali M.T.), si fingeva pazzo per preparare il colpo. E la poderosa scorta del premier che si è prodigiosamente spalancata per favorire il lancio del souvenir (come già con il cavalletto in piazza Navona) non è che un plotone di attivisti delle Brigate Il Fatto, colonna milanese Annozero. Siamo stati noi. Abbiamo spacciato per cronaca giudiziaria il racconto dei processi Mills, Mondadori e Dell’Utri, nonché la lettura delle relative sentenze, mentre non era altro che “antiberlusconismo” per aprire la strada ai terroristi annidati nei centri di igiene mentale.
Ecco perché non ci siamo dedicati anche noi ai processi di Cogne, Garlasco, Erba e Perugia: per “ridurre l’avversario a bersaglio da annichilire” (sempre Battista, chiedendo scusa alle signore).
Ci siamo pure travestiti da leader del centrodestra e abbiamo preso a delirare all’impazzata. Ricordate Berlusconi che dà dei coglioni” alla metà degli italiani che non votano per lui, dei “matti antropologicamente diversi dal resto della razza umana” ai magistrati, dei golpisti” agli ultimi tre presidenti della Repubblica, dei fomentatori di “guerra civile” ai giudici costituzionali e ai pm di Milano e Palermo, dei “criminosi” a Biagi, Santoro e Luttazzi, che minaccia Casini e Follini di “farvi attaccare dalle mie tv” perché “mi avete rotto il cazzo” e invoca “il regicidio” per rovesciare Prodi? Ero io che camminavo in ginocchio sotto mentite spoglie e tre chili di cerone. Poi, già che ero allenato, mi sono ridotto a Brunettaper dire che questa “sinistra di merda” deve “morire ammazzata”. Ricordate Bossi che annuncia “300 uomini armati dalle valli della Bergamasca”, minaccia di “oliare i kalashnikov” e “drizzare la schiena” a un pm poliomielitico, sventola “fucili e mitra”, organizza bande paramilitari di camicie verdi e ronde padane perché “siamo veloci di mano e di pallottole che da noi costano 300 lire”? Era Santoro che riusciva a stento a coprire il suo accento salernitano con quello varesotto imparato alla scuola di dizione.
Ricordate Ignazio La Russa che diceva “dovete morire” ai giudici europei anti-crocifisso?Era Scalfari opportunamente truccato in costume da Mefistofele. E Sgarbi che su Canale5 chiamava “assassini” i pm di Milano e Palermo e Caselli mafioso” e “mandante morale dell’omicidio di don Pino Puglisi”? Era Furio Colombo con la parrucca della Carrà. E chi pedinava il giudice Mesiano dopo la sentenza Mondadori per immortalargli i calzini turchesi? Sandro Ruotolo, naturalmente, camuffato sotto le insegne di Canale5. Chi si è introdotto nel sistema informatico di Libero e poi del Giornale di Feltri e Sallusti peraccusare
falsamente Dino Boffo di essere gay, Veronica Lario di farsela con la guardia del corpo, Fini di essere un traditore al soldo dei comunisti?
Quel diavolo diPeter Gomez. Chi ha seviziato Gianfranco Mascia, animatore dei comitati Boicotta il Biscione? Chi ha polverizzato la villa della vicedirettrice dell’Espresso Chiara Beria dopo una copertina sulla Boccassini? Chi ha spedito a Stefania Ariosto una testa di coniglio mozzata per Natale? Noi, sempre noi. Ora però ci hanno beccati e non ci resta che confessare. Se ci lasciano a piede libero, ci impegniamo a non dire mai più che Berlusconi è un
corruttore amico di mafiosi. Lui è come Jessica Rabbit: non è cattivo, è che lo disegnano così.

Una possibile premessa ai seguenti 3 post

Non capisco perchè mi odiano...


Un motivo tra 10000 motivi. Un'esempio tra 10000 esempi.

Anche questa è Italia


Emilio Fede: 27 anni in RAI e 20 su Mediaset. Continua ad avere il diritto di essere chiamato giornalista e dirigere un TG. Se questa non è pazzia...

sabato 19 dicembre 2009

Ribadiamo i soliti concetti

Si sono dette milioni di cose in merito alle vicende del No-B Day, delle statuette che sono cadute in faccia a Berlusconi, di quelle che molti vorrebbero ancora veder cadere, di chi vorrebbe incriminare le manifestazioni ecc...
Io vorrei solo ribadire un concetto che con molta sicurezza reputo quello del "popolo viola".
Non c'è nulla di gonfiato, nulla di artificiale, nulla di costruito, nulla di ideologico, nulla di calcolato a tavolino, nulla di male, nulla di strano nell'odio che abbiamo dentro.
Loro pensano che se la serietà non esista più, i fatti non esistano più (vedi il bellissimo libro di Travaglio a proposito: La scomparsa dei fatti. Si prega di abolire le notizie per non disturbare le opinioni), la democrazia sia un concetto del passato, da comunisti, e che sia così per tutti, anche per gli oppositori!
Allora, di fronte a questa situazione, serve ribadire fino allo sfinimento un semplice concetto: noi odiamo il male, i fomentatori del male, le persone che attentano in continuazione alla libertà e alla giustizia, odiamo i fascisti guardando alle pagine della nostra storia, di quella spagnola, odiamo gli stalinisti guardando alla storia sovietica, odiamo i comunisti che hanno martoriato l'Europa dell'Est per decenni, odiamo i P2isti, odiamo tutto lo schifo che abbiamo visto e che vediamo tutt'oggi.
E tra questo ci sta la politica berlusconiana, Berlusconi e i suoi finti amici. Punto e stop.
La combatteremo con spirito democratico, nella legalità, nella non-violenza, nelle istituzioni per chi è dentro, negli uffici, nei bar, nelle palestre e per strada. Ognuno con i talenti che Dio gli ha donato.
Il dialogo con chi ci prende per il culo da anni è sempre più difficile se non impossibile. Il PDL e la destra di oggi confondono il clima di rispetto e pacatezza (che noi abbiamo sempre desiderato) con l'imposizione di un pensiero che noi non condividiamo minimamente e tendono trappole travestite da mani tese.
Il "popolo viola" non è stupido, i politici...sono pagati troppo per avere amore per la verità.

domenica 13 dicembre 2009

Le ultiume notizie sull'assassinio di Stefano

10 novembre - Caso Cucchi, un testimone: ho assistito al pestaggio - http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/11/cucchi-giovanardi-indagati.shtml?uuid=85b5bc14-cdcd-11de-b9f0-3e218276b82d&DocRulesView=Libero

10 novembre Caso Cucchi, sei indagati
Spunta un supertestimone http://roma.repubblica.it/dettaglio/caso-cucchi-sei-indagati-spunta-un-supertestimone/1774650

10 novembre Giovanardi non fa marcia indietro:
«Il legale di Cucchi d'accordo con me» http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_novembre_10/giovanardi_legale_cucchi-1601987213067.shtml


9 novembre - "Cucchi morto perchè anoressico"
Scontro sulle parole di Giovanardi http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200911articoli/49249girata.asp

16 novembre - http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200911articoli/49417girata.asp

16 novembre - http://roma.repubblica.it/dettaglio/Caso-Cucc16 novembrehi-sangue-sui-jeans-di-Stefano/1780278

16 novembre - http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_novembre_16/cucchi_risumazione_salma-1602016218433.shtml

17 novembre - http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2009/11/17/1094476-sangue_jeans_cucchi.shtml

18 novembre - http://magazine.ciaopeople.com/News_WorldInfo-1/Cronaca-1/Foto_dell%27autopsia_di_Stefano_Cucchi,_era_pieno_di_lividi_e_ferite-15941

19 novembre - http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/CASO-CUCCHI-ORDINE-MEDICI-ROMA-GOGNE-MEDIATICHE-RISCHIANO-DI-INQUINARE-VERITA_4016783474.html

20 novembre - http://www.altrenotizie.org/societa/2833-cucchi-qualcosa-si-muove.html

20 novembre 2009 17:43 - http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE5AJ0VW20091120

21 novembre - http://www.cnrmedia.com/notizia/newsid/6705/caso-cucchi-il-giorno-del-testimone.aspx

21 novembre - http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Caso-Cucchi-nuovo-testimone-Stefano-

23 novembre VIDEO - http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2009/11/23/caso_cucchi_attesa_per_i_risultati_dellautopsia.html

24 novembre - http://roma.repubblica.it/dettaglio/cucchi-lesioni-al-cranio-e-mandibola-non-notate-in-precedenza/1786889
piangeva-Al-via-lincidente-probatorio_4020215447.html

25 novembre - http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_novembre_25/cucchi_matrix_nuovoteste-

26 novembre - http://roma.repubblica.it/dettaglio/Cucchi-i-familiari-ascoltati-dal-DapDa-pm-agente-intervistato-a-Matrix/1788845?ref=rephp

27 NOVEMBRE - http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=Il+Comitato%3A+5+medici+per+Cucchi+e+nessuno+ha+denunciato+le+botte&

28 novembre - http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/morte-cucchi-3/lettera-testimone/lettera-testimone.html
idSezione=49191602059124031.shtml

1 dicembre - http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_novembre_30/cucchi_trasferimento_medici_revocato-1602084331731.shtml?fr=box_primopiano

2 dicembre - http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_dicembre_2/cucchi_medici_pertini-1602093685459.shtml

2 DICEMBRE - http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2009/12/02/visualizza_new.html_1623118735.html
2 dicembre - http://www.newnotizie.it/2009/12/02/risultati-della-tac-su-stefano-cucchi-lesionati-vertebra-e-coccige/

3 dicembre - http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200912articoli/49994girata.asp

4 dicembre - http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_04/cucchi_rapporto_carceri_giovanni_bianconi_49ffefac-e09f-11de-b6f9-00144f02aabc.shtml?fr=box_primopiano

5 dicembre - http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/morte-cucchi-3/testimoni-5dic/testimoni-5dic.html

9 dicembre - http://www.radicali.it/view.php?id=150442


9 dicembre - http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_dicembre_9/caso_cucchi_testimone_ho_paura-1602131032958.shtml

giovedì 26 novembre 2009

Bastaaaaaaaaaaaaa Berlusconiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Se questo è uno Stato

Da "Il Fatto quotidiano" 26/11/2009

È vero, Renato Schifani è stato l’avvocato di mafiosi patentati (o non ancora definiti tali) ma era la sua professione. E poi, i mafiosi qualcuno dovrà pure difenderli nelle aule di giustizia o no? E’ vero, Renato Schifani è stato l’avvocato di un costruttore palermitano poi risultato legato a Cosa Nostra, proprietario di un palazzone dove, forse non casualmente, andarono ad abitare alcuni tra i boss più sanguinari. Ma lui che c’entra con le questioni di condominio? Adesso esce fuori l’informativa Dia nella quale il pentito Gaspare Spatuzza sostiene ...

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sabato 21 novembre 2009

Cattolici con la "F" maiuscola

Il sottosegretario Giovanardi ha affermato: Stefano Cucchi è morto perché "anoressico, drogato e sieropositivo". (fonte: Repubblica)
Stefano Cucchi, 31 anni, sarebbe morto in carcere per una caduta. Lo dice il Ministro della Giustizia Alfano. (fonte: www.cnrmedia.com)
Per Luigi Manconi, presidente dell'associazione "A buon diritto" dalle cartelle mediche emergono, con cruda evidenza, le contraddizioni, ma anche le vere e proprie manipolazioni ai danni di Stefano Cucchi e dell'accertamento della verità.
Balza agli occhi, in altre parole, - sempre secondo Manconi - che sulla morte di Stefano Cucchi non c'è alcun mistero: in quella documentazione c'è tutto. Il caso di Stefano Cucchi è diventato occasione di una riflessione pubblica sul nostro sistema di giustizia e sulle nostre strutture penitenziarie". (fonte: www.dazebao.org)
E aggiunge ancora: ""Ho avuto modo di vedere le foto della salma di Cucchi. E' difficile trovare le parole per dire lo strazio di quel corpo, che rivela una agonia sofferta e tormentata". "E' inconfutabile - aggiunge - che il corpo di Stefano Cucchi, gracile e minuto, abbia subito a partire dalla notte tra il 15 e 16 ottobre numerose e gravi offese e abbia riportato lesioni e traumi. E' inconfutabile che Stefano Cucchi, come testimoniato dai genitori, è stato fermato dai carabinieri quando il suo stato di salute era assolutamente normale ma già dopo quattordici ore e mezza il medico dell'ambulatorio del palazzo di Giustizia e successivamente quello del carcere di Regina Coeli riscontravano lesioni ed ecchimosi nella regione palpebrale bilaterale; e, la visita presso il Fatebenefratelli di quello stesso tardo pomeriggio evidenziava la rottura di alcune vertebre indicando una prognosi di 25 giorni.

E' inconfutabile - dice ancora Manconi - che, una volta giunto nel reparto detenuti dell'ospedale Pertini, Stefano Cucchi non abbia ricevuto assistenza e cure adeguate e tantomeno quella sollecitudine che avrebbe imposto, anche solo sotto il profilo deontologico, di avvertire i familiari e di tenerli al corrente dello stato di salute del giovane: al punto che non è stato nemmeno possibile per i parenti incontrare i sanitari o ricevere informazioni da loro. Ed è ancora inconfutabile che l'esame autoptico abbia rivelato la presenza di sangue nello stomaco e nell'uretra.

E' inconfutabile, infine - aggiunge - che un cittadino, fermato per un reato di entità non grave, entrato con le proprie gambe in una caserma dei carabinieri e passato attraverso quattro diverse strutture statuali (la camera di sicurezza, il tribunale, il carcere, il reparto detentivo di un ospedale) ne sia uscito cadavere, senza che una sola delle moltissime circostanze oscure o controverse di questo percorso che lo ha portato alla morte sia stata ancora chiarita"." (Repubblica /Roma)
Roma (Adnkronos) - Terminato l'incidente probatorio. In Tribunale S.Y, 31enne del Gambia, ha detto di aver sentito cadere in terra una persona, poi il rumore di calci, quindi un vociare delle guardie penitenziarie e il pianto di Stefano per il dolore. Il tutto sarebbe durato meno di un minuto.
Amnesty International ha affermato di voler condurre una propria inchiesta sul caso Cucchi.
Ai genitori della vittima solo da pochi giorni è stato possibile vedere il volto del proprio figlio: tumefatto, un occhio rientrato, la mascella fratturata e la dentatura rovinata.

I POLITICI DI DESTRA, DI CUI UNO, GIOVANARDI, DICHIARATAMENTE CATTOLICO, NON HANNO ALCUN DUBBIO CHE SIA STATA UN'ACCIDENTALE CADUTA O SEMPLICEMENTE UN CATTIVO STATO DI SALUTE AD AVER UCCISO STEFANO.
Ancora una volta la destra italiana, per di più autoetichettata cattolica, si conmporta come il peggior fascismo.
Complimenti italiani "autoetichettati cattolici", continuate a devastare la dignità del paese!









Lezioni di vita

Roberto Saviano, in una delle più belle serate di novembre in TV.



























sabato 14 novembre 2009

L'intelligenza degli italiani? Forse battiamo gli americani...

...che culo!!


Classifica dei film più visti al cinema, stagione 2008/2009

1. Madagascar 2
2. Natale a Rio
3. Angeli e Demoni
4. Harry Potter e il principe mezzosangue
5. Kung Fu Panda
6. Il cosmo sul comò
7. Italians
manco mezzo film culturalmente di spessore...


Figuriamoci se gli ignorantoni Berlusconi non lo conoscono...

Il peggio del peggio continua ...


Qualche sera fa, su Radio24, un (?) dj commentava alcune considerazioni di Luttazzi, il quale sosteneva che Berlusconi prima (speriamo) o poi non ci sarà più ma il vero problema dell'Italia rischia fortemente di rimanere: chi sostiene Berlusconi.
Il dj - non si sa se fosse rincretinito o fingesse appositamente - diceva di non capire questo semplice ed elementare concetto, ovvero che il problema dell'Italia non è solo Berlusconi ma tutti coloro che lo votano o non sono toccati dagli immensi disastri che quotidianamente produce.
Qualche sera fa Fini, intervistato dalla Gruber, appariva ampiamente condivisibile nei suoi pronunciamenti pacatamente riformisti, insomma uno di quei politici di destra che fa comunque piacere avere in Parlamento.
Poi, però, il mattino dopo si legge sul giornale che il ddl porcata salva-premier è stato presentato in Senato, con il beneplacito di mister gianfranco.
E allora mi dico: ma vaff!! Delle tue ipocrite parole non me ne faccio nulla! I falsi sorrisini li continuano a fare i rincoglioniti, i senzapalle e i cattolici ipocriti.
Lo stato di ignoranza della maggioranza degli italiani e di torpore/rincoglionimento di molti altri mi fa sentire sempre più incisivo nella lotta a quella che considero una insopportabile deriva amorale e immorale dell'Italia verso torbide e putride spiagge.
Ognuno si deve prendere le proprie responsabilità e io sono molto lucido nel prendere le mie.

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lunedì 9 novembre 2009

Duemilaotto: record di violazioni dei diritti umani


dal sito euronews

Il duemilaotto è stato un anno record per la Corte europea dei diritti dell’Uomo. Si calcola infatti che siano state presentate il venti per cento in piu’ delle denunce rispetto all’anno precedente.

La crescita esponenziale delle richieste di intervento è in gran parte legate al conflitto russo-georgiano intorno alle regioni indipendentiste dell’Abkazia ed Ossezia del Sud.

Dall’agosto del duemilaotto sono infatti giunte alla corte europea dei diritti dell’uomo circa tremilatrecento denunce contro la Georgia da parte di soldati russi e di abitanti dell’Ossezia del Sud.

L’anno scorso sono state in tutto cinquantamila le richieste di intervento. In particolare provenienti da Russia, Turchia, Romania e Ucraina.

La pubblicazione di queste cifre non è piaciuta a Mosca che lamenta di essere vittima di una politicizzazione dei dati, numeri non verificati dalle proprie autorità, dice.

La Russia esprime secondo alcuni una certa irritazione per le continue richieste della Corte di ratificare il “protocollo quattordici” della Convenzione Europea dei diritti dell’Uomo che permetterebbe di accellerare gli accertamenti.

domenica 8 novembre 2009

Travaglio: spettacolare!!!!!!!!!


Marco Travaglio, dal Blog de "Il fatto quotidiano" del 5 novembre 2009

Ma io difendo quella croce

Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole. E non per le penose ragioni accampate da politici e tromboni di destra, centro, sinistra e persino dal Vaticano. Anzi, se fosse per quelle, lo leverei anch’io.


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APPELLO ALLA PROCURA GENERALE PRESSO LA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE ED ALLA SEZIONE DISCIPLINARE DEL CSM

Marketing mussoliano

L'articolo di questa settimana di Giorgio Bocca su Venerdì di Repubblica sembra cadere proprio a fagiuooolo!

"Nella "notte dei lunghi coltelli" a cui si sono ridotte la politica italiana e la sua stampa, si distingue per virulenza la fazione del sultano di Arcore.
Vogliamo ricordarne alcune connotazioni? la prima è la definizione di nemico, riassunta nella parola "comunista", non riferibile ad una precisa ideologia, ma ad una demoniaca nequizia con cui ogni rapporto è inutile prima che impossibile.
E come si riconosce un comunista? E' chiunque abbia dichiarato il suo dissenso dal sultano e si opponga ai suoi desideri autoritari.
Una seconda connotazione è di essere atemporale: il nemico può essere attaccato nel presente come mezzo secolo fa, nel regno come nella repubblica, sempre al di fuori di ogni contesto storico, messo al muro con i suoi imperdonabili peccati.
Era un giovane fascista, ha firmato il Manifesto della Razza e anche quello contro il commissario Calabresi, come a dire un sovversivo, un antitaliano, un sabotatore, per sempre, qualunque cosa abbia fatto prima o dopo.

Il nemico comunista deve essere attaccato comunque, anche in modo pretestuoso, come quello riservato a Corrado Augias "spia dei cecoslovacchi", senza spiegare chi erano questi 007 di Praga e quali informazioni ottennero. Ultima connotazione: deve essere diffamazione di bassa lega, esagerata, cattiva, trasudante invidia per la persona attaccata o anche una voglia anarcoide o plebea di insultare un cittadino per bene, un magistrato come Mesiano, da ridicolizzare per i suoi calzini turchesi, da offrire all'ironia di Carlo Rossella arbitrer elegantiarium e direttore di un'azienda del sultano.

Enzo Bianchi, il priore del monastero di Bose, ha scritto sulla Stampa che stiamo andando a piccoli passi verso la barbarie.

Non a piccoli, caro Bianchi, ma a lunghi, lunghissimi passi, già in un tripudio di violenza verbale, di astiose diffamazioni con titoli a tutta pagina come per una dichiarazione di guerra per la più modesta polemica, trasformata in casus belli, in un delitto di lesa maestà, in un'offesa da lavare con ostracismo e ludibrio.


Molti mi chiedono: ma è mai possibile che la smodata sete di potere di un uomo possa ridurre l'intera società italiana a questa fossa di leoni spelacchiati che si contendono il malgoverno del Paese? E' mai possibile che milioni di italiani onesti e civili siano costretti a vivere in questo modo barbaro, come dice il priore, barbaro e vergognoso?"

sabato 31 ottobre 2009

Quando ci si sente sulla stessa lunghezza d'onda...

Quando per la prima volta ho letto l'articolo che apre il Venerdì di Repubblica ho provato una sensazione bellissima: condividere opinioni al 100% con un giornalista di grande fama ed esperienza come Giorgio Bocca.
E la cosa bella è che ogni volta che scrive è come se vedessi, trasposti in linguaggio d'autore, i miei pensieri su quelle pagine. E la sensazione continua, nonostante i temi drammatici di questi articoli.
Stessa cosa vale per il mitico Curzio Maltese e in parte anche per Piero Ottone, insomma apro la rivista e mi ritrovo "in famiglia"!

Ho già proposto Curzio recentemente ora lascio lo spazio a Giorgio e Piero.

Giorgio Bocca: Se il governo prende esempio dagli asini di Cavour

".. Nel concreto e nel presente, cosa è, come è il Paese Italia ? A dir semplicemente le cose come stanno, è a uno dei punti più bassi della sua storia. L' opinione che il mondo ha di noi e che si manifesta su giornali e televisioni è pessima, quella di un Paese poco serio, governato in modo poco serio con un attivismo tappabuchi attento alla propaganda più che alla previdenza, alla retorica più che alla ragione. Dire che la stampa estera è antitaliana per invidia o per malanimo è nel migliore dei casi un provincialismo penoso, la magra consolazione del nazionalismo che agisce, come si dice in Piemonte, come gli asu ad Cavour gli asini di Cavour, ca s'laudo da lur, che si lodano da soli. Che sarebbe il meno se non fosse accompagnato da uno spirito legionario di puro stampo fascista, per cui gli avversari diventano antitaliani disfattisti, sovversivi, proprio mentre si va alla sovversione delle garanzie e dei diritti democratici. A questo punto non si tratta più dei rischi su un fascismo che può tornare, ma di un fascismo che è già tornato, che diffama gli avversari in attesa di bastonarli, che si rifà a un combattentismo eroico, che spazza via i profittatori e i vili come fece lo squadrismo. Le stesse minacce, gli stessi rodomonti, gli stessi servi in cerca di padrone, solo più grassi e ben vestiti. Un' amara sorpresa per chi per i fascismi non è passato, un dolore quasi fisico per chi li ha provati, di ferite che si riaprono, di incubi che ritornano."

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Piero Ottone:

venerdì 30 ottobre 2009

Boffo, l’Avvenire, Berlusconi, il patto con il Vaticano…

di Valter Vecellio (giornalista di estrazione radicale)

Che Dino Boffo sia omosessuale, eterosessuale, entrambe le cose, insomma che cosa combina a letto, e con chi, e come, è affar solo suo e dei suoi partner; a tutti gli altri non deve interessare minimamente, così come lui, Dino Boffo, non deve essere minimamente interessato a quello che fanno tutti gli altri. Cambia, evidentemente, se il Dino Boffo omosessuale, eterosessuale, entrambe le cose, è lo stesso Boffo direttore dell’ “Avvenire”, quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, dalle cui colonne si lanciano un giorno sì e l’altro pure crociate in favore della moralità, contro gli omosessuali e la loro rivendicazione di poter essere titolari di diritti come tutti, le coppie di fatto che sanno volersi bene senza doverlo giurare davanti a un sacerdote, e via dicendo. Non è consentito – non dovrebbe esserlo – predicare in un modo, e razzolare nel suo opposto.

Marco Travaglio - Le Verità Di Beppe Grillo (Anno Zero 08-05-08)

domenica 25 ottobre 2009

Incredibile... ma vero!

Navigando sul sito del giornale "Libero" ho trovato un banner che mi ha incuriosito.
Sono finito sul sito di un'associazione chiamata "Associazione Luci sull'Est", che vende miracolose medagliette con la Madonna.
Sembra una delle tante satire mosse contro la Chiesa o i cristiani, invece è proprio vero tutto!!
"L'Associazione Luci sull'Est ha sede in Roma, in Via ...e ha come scopo quello di promuovere, proteggere e difendere i valori di matrice cristiana presenti nella civiltà occidentale ed orientale, sviluppando attività dirette alla diffusione e difesa dei valori della tradizione cristiana, dell'istituto della famiglia e della proprietà privata".
E ancora, al punto 3:
"promuovere e diffondere letteratura ed oggetti religiosi, specialmente, ma non esclusivamente, quelli riguardanti il messaggio della Madonna di Fatima;"
Promuovere e proteggere il valore della proprietà privata??? Promuovere e diffondere oggetti religiosi??? Ma che Vangelo hanno letto questi????
Ora è tutto chiaro, sono gli stessi personaggi che si definiscono cattolici e che hanno letto una Bibbia che io non ho mai visto. Ce ne sono stati tanti e ce ne sono molti tutt'ora: Mussolini in passato, adesso Berlusconi, Bossi, le varie associazioni catto-fasciste con simboli che sono tutto un programma e programmi che sono simbolo di... no comment, vi lascio qualche foto e link.
Solo su Libero si possono trovare queste chicche!












"Tutte le persone che porteranno questa Medaglia riceveranno grandi grazie".



(E quelli dell'Associazione tanti bei soldini...)

ALLEANZA CATTOLICA






giovedì 22 ottobre 2009

Tangentopoli è ... sempre qui!



Curzio Maltese meriterebbe una visibilità ed un onore maggiori. La sua maestria è il saper coniugare l'incisività di una punta di diamante con la leggiadria dello scrittore.
Purtroppo o menomale Curzio non scrive sceneggiature noir per Holliwood ma si occupa del nostro povero e disastrato paese.
Consiglio a tutti di leggere il Venerdì di Repubblica dove lo si trova come sempre nelle prime pagine. Chiaramente oltre ai suoi commenti ci sono tanti altri articoli interessanti.
Oggi su Repubblica:

Tangentopoli è ancora qui


martedì 13 ottobre 2009

Solo la pazzia può salvarlo

"I primi ministri stranieri mi dicono che io sono un duro, che ho una grande capacità di resistere e che altri politici nel mondo non avrebbero resistito alla metà degli attacchi cui sono stato oggetto" dice Berlusconi agli industriali convocati a Monza. Forse non conoscono abbastanza la situazione, mi piacerebbe pensare ma ovviamente la frase è di circostanza. La realtà è che è la sua psicosi la sua forza, è il suo essere dissociato che gli permette di difendersi dalla realtà.
Ieri il cavaliere ha sparato nuovamente contro la libertà di stampa, contro il libero mercato, contro la libertà, prendendosela con quel giornale che più di tutti ci tiene a dire le cose veramente come stanno.

Da Repubblica del 13 ottobre 2009

Il potere liberale

di MASSIMO GIANNINI


"IL peggio deve ancora accadere". L'aveva scritto il direttore di questo giornale, solo cinque giorni fa. Mai profezia è stata più centrata. Il peggio sta accadendo. Il presidente del Consiglio chiama alla "ribellione" le forze produttive contro "un giornale che getta discredito non solo su di me, ma sui nostri prodotti, sulle nostre imprese, sul made in Italy". Anche se stavolta Berlusconi non lo cita per nome, quel giornale è naturalmente Repubblica. Un capo di governo che invita gli imprenditori a "ribellarsi" contro un quotidiano, "colpevole" solo di rivolgergli dieci domande alle quali non è in grado di rispondere, non si era ancora visto in nessun Paese dell'Occidente.

È una deriva populista, e peggiorista, che non ha più limiti. Ma benché aberrante, c'è coerenza in questo delirio. Prima arringa gli industriali: rifiutate la pubblicità a questo giornale. Poi accusa il Corsera: sarebbe addirittura "anti-berlusconiano". Ora attacca di nuovo Repubblica: è "anti-italiana". Viene fuori, incontenibile, la natura illiberale e anti-istituzionale del Cavaliere. Non tollera le critiche della stampa, non accetta le regole della Costituzione. Da uomo politico nega lo Stato, da imprenditore nega il mercato.

L'"editto di Monza" lo conclude con una battuta che tradisce la dimensione tecnicamente totalitaria del suo "premierato di comando": "Alla democrazia ghe pensi mi". Lo dice. Lo pensa. Ecco perché siamo preoccupati per il futuro di questo Paese.

giovedì 8 ottobre 2009

Aspettiamo ad esultare, lo stronzo ha già il piano d'attacco...

da http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&r=174298


C'è già una exit strategy

8 ottobre 2009
Pronta una legge ad personam che toglie il valore di prova alle sentenze passate in giudicato.

Il piano B, quello che non gli farà evitare i suoi tre processi, ma almeno lo metterà al riparo dal rischio di una condanna per corruzione giudiziaria, è scattato non appena dalla Consulta è arrivata la (per lui) ferale notizia: il lodo Alfano era stato bocciato. È stato in quel momento che gli uomini di Silvio Berlusconi hanno deciso di tirare fuori dalle secche della commissione giustizia, dove era impantanata da mesi, una norma finora nascosta tra le pieghe della riforma del codice di procedura civile. Una legge ad personam, l’ennesima, che toglie il valore di prova alle sentenze già passate in giudicato.

Quando sarà approvata, e c’è da giurarci che lo sarà, i tempi di centinaia di dibattimenti si allungheranno a dismisura. E tra questi c’è anche quello per la presunta mazzetta da 600.000 dollari versata dal Cavaliere per comprare la testimonianza dell’avvocato inglese David Mills. L’idea della legge nasce infatti all’indomani della decisione del tribunale di Milano di stralciare la posizione di Berlusconi da quella del suo coimputato. Eravamo nell’autunno del 2008. Il processo al premier andava sospeso a causa del Lodo e quindi il collegio aveva deciso di procedere solo contro il presunto corrotto. In febbraio Mills era stato così condannato a 4 anni e mezzo di carcere e, a quel punto, il problema era diventato evidente.

Quel giorno gli avvocati-parlamentari Niccolo Ghedini e Piero Longo si accorgono che il Lodo ha una falla. Grave. Comunque fosse finita davanti alla Consulta il processo contro il premier sarebbe prima o poi ricominciato. E il rischio che ripartisse (o si concludesse) quando ormai l’eventuale condana in cassazione del legale inglese era già diventata definitiva, sembrava altissimo. Non per niente l’appello contro il solo Mills comincerà già domani ed è prevedibile che duri pochissimo, rendendo così scontata una pronuncia della suprema corte nei primi mesi 2010.

Un bel guaio per Berlusconi. Perché con le norme in vigore il giudice del processo all’imputato Berlusconi, dovrebbe solo limitarsi a stabilire se il premier ha dato o meno l’ordine di pagare Mills. Il dibattimento sarebbe insomma rapidissimo. Perché il fatto storico - cioè la mazzetta versata dalla Fininvest all’avvocato inglese - sarebbe già provato dall’eventuale sentenza, o di condanna o di prescrizione, in terzo grado. La legge attuale finisce dunque per mettere il premier in un angolo.

La strategia processuale di Berlusconi, infatti, non può che essere quella di sempre. Chiedere che vengano ascoltati centinaia di testimoni, domandare lunghissime nuove perizie sulla rete di conti esteri gestiti da Mills, far saltare un’udienza dopo l’altra sollevando una serie di legittimi impedimenti parlamentari suoi o dei suoi avvocati. Insomma puntare alla prescrizione. In fondo il Cavaliere non deve non resistere molto. Un’apposita legge, la ex Cirielli, approvata dal centro-destra nel 2005, proprio quando Berlusconi scoprì di essere indagato per il caso Mills, ne ha dimezzato la lunghezza: se il processo contro di lui cominciasse settimana prossima (ma non sarà così) il premier nel giro di circa due anni la farebbe franca. Ventiquattro mesi sono un niente se la norma che toglie alle sentenze il valore di prova sarà approvata. Sono invece pochi, ma forse sufficienti per arrivare fino alla cassazione, se la legge non viene cambiata. Il futuro giudiziario e politico del premier si gioca insomma sul filo dei giorni, anzi delle ore. Berlusconi ha bisogno di tempo. E già domani, quando comincerà l’appello contro il solo Mills, la strategia diventerà evidente. L’avvocato Franco Cecconi, affiancato all’ultimo momento da Alessio Lanzi, un tempo difensore di Fedele Confalonieri e altri uomini Fininvest, chiederà il rinnovo del dibattimento e una perizia sui flussi finanziari esteri del proprio assististo. E tra le sei persone che Mills vuole portare a testimoniare c’è pure il premier.

Berlusconi, che in primo grado si era rifiutato di farsi interrogare, ora dovrebbe raccontare tutti i retroscena di almeno tre incontri avuti, secondo la sentenza di condanna, con l’avvocato inglese. Faccia a faccia, avvenuti anche ad Arcore nel 1995, in cui il Cavaliere promise a Mills 10 miliardi di lire, poi versati, se solo avesse dichiarato di essere il proprietario di una serie di off shore della Fininvest, utilizzate dal Biscione per controllare - di nascosto e in violazione della legge antitrust- la tv criptata, Telepiù. In aula, insomma, sarà battaglia. E lo stesso accadrà nel processo per i cosiddetti diritti Mediaset. Qui il dibattimento era stato sospeso causa Lodo per tutti gli imputati e la prescrizione aveva falcidiato buona parte dei capi d’imputazione. Ma in ballo adesso c’è pure l’onore del premier. Difficile pensare che i media nei prossimi mesi non lo seguano con attenzione. Il rischio è che gli Italiani si rendano conto di come Berlusconi sia accusato di aver “rubato” decine e decine di milioni di euro agli azionisti di Mediaset, gonfiando a dismisura il prezzo di acquisto di film e programmi televisivi. Un po’ lo stesso reato ipotizzato contro di lui nell’indagine Mediatrade, ormai arrivata al deposito degli atti. Un procedimento in cui il capo del governo dovrà spiegare se davvero per quasi trent’anni ha avuto come socio occulto Frank Agrama, un libanese, naturalizzato americano, divenuto talmente ricco grazie all’amico da nascondere sui suoi conti svizzeri circa 100 milioni di euro. E anche questi, secondo l’accusa, erano soldi rubati.

da Il Fatto Quotidiano n°14 dell'8 ottobre 2009

martedì 6 ottobre 2009

Comunicazione politica e ... Berlusconi!

Articolo molto bello comparso sul sito www.comunitazione.it

http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=3861&id_area=4

Repetita iuvant! Forse...



Colgo l'occasione di presentare l' interessante progetto giornalistico "Il fatto del giorno", con l'articolo scritto oggi in prima pagina dal buon Marco Travaglio, che riprende le fila del discorso sull'attuale casino scoppiato intorno al signor Berlusconi per alcune delle porcate commesse nel suo passato...
Ma iniziamo con il presentare "Il fatto del giorno":


Un fatto nuovo. Perché?

1. Perché racconterà i fatti, fin dalla sua testata. Darà le notizie, le analisi e i commenti che gli altri non danno, o nascondono. Parlerà dei temi che gli altri ignorano.

2. Perché non avrà padroni: la società editoriale è composta da alcuni piccoli soci, compresi noi giornalisti, che partecipano con quote equivalenti a un progetto comune: un quotidiano fatto solo per i suoi lettori. Senza vincoli né sudditanze ai poteri forti, politici, finanziari e industriali, che usano i giornali per i loro interessi.

3. Perché non chiederà né avrà finanziamenti pubblici concessi da questo o quel partito.

4. Perché nascerà solo se avrà dei lettori interessati ad acquistarlo, e a leggerlo. Nel paese dei giornali senza lettori, mantenuti in vita dai contribuenti, anche e soprattutto da quelli che non li comprerebbero mai, noi faremo il nostro giornale soltanto se avremo un numero di lettori sufficiente per mantenerlo in vita.


Ed ecco l'articolo di Marco:

"Dica dove prende i soldi!”, intimava l’altra sera il commissario capo Maurizio Belpietro a Patrizia D’Addario, di professione escort. E’ la stessa domanda che decine di magistrati (e perfino qualche giornalista, perlopiù straniero) tentano di porre a un signore che svolge mansioni lievemente più pubbliche di quelle della squillo di Palazzo Grazioli. Solo che lui, diversamente da lei, non risponde. In una memorabile vignetta di Altan, un tizio gli chiede perché non risponda alle

dieci domande di Repubblica e lui sbotta: “Ma perché non posso, cazzo!”. Ecco, lui non può.
Mai. Non può a proposito di minorenni e prostitute. Non può, a maggior ragione, sulla provenienza dei suoi capitali. Nessuno ha mai saputo chi si nascondesse dietro la sua prima società, Edilnord Sas, nata nel 1963 con due soci accomandanti: il banchiere Carlo Rasini e il commercialista svizzero Carlo Rezzonico (in rappresentanza della misteriosa finanziaria luganese Finanzierungesellshaft fur Residenzen Ag). Stessa scena nel ‘73, quando fondò la Italcantieri Srl grazie ad altre due misteriose fiduciarie ticinesi, la Cofigen e la Eti AG Holding. Nessuna risposta, motivi di privacy. I giudici di Palermo hanno accertato che, fra il 1975 e l’83, mentre venivano su la P2, Milano2, Canale5, Rete4 e Italia1, misteriosi benefattori gli versavano l’equivalente di 300 milioni di euro, parte in contanti, per ricapitalizzare la quarantina di finanziarie (Italiana1,2,3 ecc) che controllavano la Fininvest. Secondo un finanziare
amico di Dell’Utri, Filippo Alberto Rapisarda, e alcuni mafiosi pentiti, quelli erano soldi investiti
dal boss Stefano Bontate nei cantieri e nelle tv.
“La Padania”, quando la Lega era una cosa seria, chiese lumi con dieci domande un tantino più
suggestive di quelle di Repubblica: “Berlusconi rispondi: sei un mafioso?”, cose così.
Poi Bossi tornò all’Ovile delle Libertà e dall’archivio online della Padania scomparvero intere prime pagine: quelle. Nel 2002 il Tribunale di Palermo che stava processando Dell’Utri per mafia andò in processione a Palazzo Chigi per interrogare Berlusconi e porgli la fatidica domanda: Cavaliere, chi le ha dato i soldi? Lui si avvalse della facoltà di non rispondere. “Perché non posso, cazzo!”. Intanto si scopriva che aveva pure accumulato 1500 miliardi di lire di fondi neri su 64 società off-shore, ma lui mandò in prescrizione il reato con l’apposita riforma del falso in bilancio. Ora deve rispondere al Tribunale di Milano di aver intascato 170 milioni di dollari dalle casse delle sue società offshore, sottraendo al fisco almeno 130 miliardi di lire: anzi dovrebbe, perché è coperto dal lodo Al Nano. Almeno fino a oggi. Purtroppo il lodo non copre gli effetti civilistici della sentenza comprata per ribaltare l’altro lodo, il Mondadori, così il pove r ’uomo dovrà restituire 750 milioni che si era messo in tasca inavvertitamente. Tutti i lodi, prima o poi, vengono al pettine. Lui infatti è “allibito” per l’“enormità giuridica”. Anche perché stavolta deve sborsare lui: nemmeno un Previti o un Tarantini che paghi al posto suo. Trombettieri e house organ, da Libero al Giornale, delirano di “giustizia a orologeria”, senza peraltro precisare in quali giorni dell’anno i giudici possono permettersi di sentenziare senza arrecare troppo disturbo, ed eventualmente da che ora a che ora. Sono troppo impegnati a indagare sulle sardanapalesche fortune di Patrizia D’Addar io. Ecco, lei ha il dovere di rispondere. Mica è presidente del Consiglio.